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【球迷】里米尼球迷论坛发表公开信 需俱乐部明确未来计划

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    [LV.9]以坛为家II

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    发表于 2013-5-6 22:51:17 | 只看该作者 回帖奖励 |正序浏览 |阅读模式
    日前,里米尼当地球迷著名论坛forum biancorosso发表一封公开信,要求阿马蒂进行对话。并要求俱乐部明确未来的计划,需要建立在本地人和年轻人的基础上。

    公开信中对多名里米尼教练和工作人员离职感到不满,对多次转让流产感到不安,丹杰洛辞职未果,足球学校暂停,没有人在意球迷的利益。

    球迷不会辞职,会誓死捍卫里米尼足球。

    原文如下:

    Nei giorni passati abbiamo assistito all’ennesima serie di dimissioni concatenate, che hanno portato fuori dalla società Bravo, Sama e Paoloni. In precedenza era toccato all’allenatore Luca D’Angelo, ancor prima abbiamo assistito alla sospensione del settore giovanile. Sapucci ci aveva lasciato addirittura in novembre. L’anno del centenario è cominciato con un ripescaggio oneroso rifiutato. Con grande compostezza la tifoseria ha compreso ed assecondato la scelta. “La C1 la conquisteremo sul campo” si disse durante la campagna abbonamenti, valutata “scarsa” ma che ha portato al Rimini il secondo posto per numero di tessere stagionali del raggruppamento, essendo peraltro tuttora il nostro il secondo pubblico dell’intero girone. Nonostante il pessimo campionato infatti sugli spalti del Neri si sono “accomodati” più tifosi di quanti popolino lo stadio della Pro Patria prima in classifica.


    Quale lo spettacolo garantito dalla presente gestione per il centenario a questo pubblico? In estate il caso JetSet. A ottobre un dichiarato ridimensionamento, dalla lotta per la promozione a quella per la salvezza. Da novembre un’infinita trattativa con la BSE che ha distolto l’interesse dal campo, spostandolo su un mercato di gennaio sulla carta entusiasmante, nei fatti nullo. Quindi il fallimento della trattativa con Esposito, e da ultimo – questo ci viene annunciato – anche di fatto quelle con tutte le altre cordate, visto che la società annuncia di voler andare avanti da sola puntando sui giovani (solo un mese fa tuttavia il settore giovanile aveva alzato bandiera bianca…). Il tutto senza i doverosi chiarimenti nei confronti dei primi interessati: i tifosi.


    Due mesi fa la tifoseria riuniuta in assemblea comune, valutando l’esasperante situazione del club, aveva infatti chiesto chiarezza. E’ evidente che il programma intrapreso tre anni fa e basato su riminesità, settore giovanile e conti a posto scricchioli in tutti e tre questi fondamentali. Pur comprendendo la crisi e la presente congiuntura, la tifoseria è stata sottoposta a un vero e proprio bombardamento di notizie deprimenti, sconfortanti e soprattutto investita da un rumorosissimo silenzio durato per mesi sulla gestione non solo societaria, ma anche sportiva, assistendo a un declino inesorabile sul campo che ci porterà, nella migliore delle ipotesi, ai playout, un risultato pessimo che fu evitato perfino nell'anno del fallimento (1994) quando si riuscì a finire il campionato, in pratica, senza società e con una colletta di tifosi.


    In tutto questo - una galleria degli orrori che nessun’altra tifoseria al mondo ha subito nell’anno del centenario - dobbiamo perfino leggere che han dato fastidio due striscioni apparsi in curva, il primo di sostegno ai bambini che avevano visto sospendersi la scuola calcio (messaggio peraltro pubblicamente lodato anche dal capitano Brighi), e un secondo di sostegno a D’Angelo, che commentava il resto della stagione con un “non ci sono parole”. Parole adeguate ci sarebbero, in verità, parole che la compostezza lodevole e il senso di responsabilità della tifoseria e l’amore per il Rimini ci trattengono, in questo delicato momento, dal pronunciare.


    Riteniamo che alla tifoseria sarebbero dovute delle scuse, invece dobbiamo ascoltare assurdi atti di accusa. Ciò nonostante, auspichiamo non solo che riprenda un normale canale di comunicazione che indichi quale sia il futuro del Rimini, ma anche che il presidente si degni di illustrarci la situazione e i piani per il futuro. Abbiamo dimostrato di essere legati alla causa, ragionevoli, di saper capire i momenti e le contingenze, avevamo già sposato un progetto low cost basato sui giovani: se ci sono difficoltà ma anche idee chiare, saremo d’aiuto, come ci pare finora di essere stati. Ma è necessario ricucire uno strappo che una stagione letteralmente IRRISPETTOSA nei confronti della tifoseria ha creato.


    Vorremmo organizzare una nuova assemblea, ci piacerebbe che il presidente Amati partecipasse. Possiamo già tranquillizzarlo sul fatto che noi tifosi in quell’occasione non rassegneremo le dimissioni, perché i tifosi non si dimettono MAI. Non ci spaventano pertanto le catastrofiche previsioni sulla "morte" del calcio a Rimini perchè noi comunque ci saremo e finchè ci saremo il Rimini, che è la sua gente, non morirà.

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