Rosini, casa dolce casa: Rimini è una chance unica

Tsigalko

RIMINI. Roberto Rosini riprende da dove aveva lasciato. Abbandonato il Rimini dopo aver completato la trafila nelle giovanili biancorosse, il difensore classe ’91 ora è pronto per il debutto nella prima squadra di mister D’Angelo. «Le sensazioni sono molto buone - dichiara Rosini dal ritiro di Villagrande, dove ieri ha svolto la sua prima giornata di allenamenti con la squadra - sono molto felice di essere quassù. La società, nonostante sia nata da un solo anno, mi piace tanto in quanto mi ha proposto un buon progetto che punta sui giovani». Questo campionato dunque sarà l’occasione anche per ritrovare anche alcuni compagni di vecchia data. «Gli anni scorsi giocavo con Valeriani e Deluigi - conferma il difensore 20enne - . Nelle ultime stagioni poi mi aggregavano alla prima squadra, per cui mi sono allenato anche con Cardinale. Mastronicola invece lo conoscevo di fama». Sulle sue tracce si erano messi anche club di Prima Divisione, ma il centrale cesenate di nascita voleva a tutti i costi restare in Romagna.
«Ho avuto richieste da Prato e Salò - ammette il diretto interessato - però quando ho saputo dell’interessamento del Rimini, non mi sono fatto scappare questa opportunità. In questa città sono cresciuto calcisticamente, adesso torno a casa mia». Ex Ravenna. Il difensore biancorosso, che si è accordato con la società di piazzale del Popolo sulla base di un contratto triennale, ha già esordito tra i “Pro”: nel 2010-11 infatti ha vestito la maglia del Ravenna in Prima Divisione, dove ha disputato 19 incontri.
«Mi sono trovato molto bene in quel gruppo, i compagni di squadra erano fantastici. Si trattava della mia prima esperienza tra i professionisti. Giocare in Prima divisione è una possibilità che non capita a tutti. All’inizio ho sofferto il cambio di ritmo con la D. In un secondo momento ho cercato di adattarmi. Non sta a me dare guidizi sulle mie prestazioni, tuttavia penso di aver fatto abbastanza bene. All’inizio sono partito da terzino destro, vista la mancanza di giocatori in quel ruolo. Nella seconda metà sono stato impiegato da centrale, il mio vero ruolo. Cos’altro mi contraddistingue? Uso la testa, e non solo per colpire la palla. Cerco sempre di rimanere concentrato, resto attento sulle occasioni costruite dagli avversari». Ex Santarcangelo. Rimini, Ravenna e Santarcangelo: procedendo a ritroso nella carriera di Rosini, la terza tappa romagnola (a dire il vero la quarta, se consideriamo pure i primi passi mossi alla Sammaurese) fa rima con gialloblù, i colori che ha indossato al Mazzola nel torneo di D 2009-10, e che avrebbe potuto vestire nuovamente quest’anno. Due anni fa Rosini se la cavò egregiamente nel Santarcangelo di Roberto Rossi che centrò i play-off. «I dilettanti sono una categoria dura e tosta, non quel campionato che molti snobbano. Anche il club di Brolli mi aveva contattato di recente, ma io mi ero già accordato col Rimini».
Ed ora si apre un nuovo entusiasmante capitolo della carriera del centrale di difesa, agli ordini di Luca D’Angelo: «Quando facevo il settore giovanile, il mister faceva il dirigente. So che gli piace curare il lavoro sulla parte difensiva. Ancora non ho lavorato con lui sul campo, ma sono sicuro che avrà molto da insegnarmi».

Harbuzi

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