Il Rimini chiama Gasperoni, l’esterno alto risponde presente

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RIMINI. Quando ti aspetti Matteo Bufalo, ecco spuntare Marco Gasperoni. Da un cross dell’esterno classe 1992 è arrivato il pareggio del Rimini.
Un pareggio che per i biancorossi significa uscire imbattuti all'esordio stagionale in casa di un Bassano che nella scala gerarchica della Lega Pro si trova un gradino sopra ai romagnoli. Non male il punto portato a casa, alla luce di una retroguardia traballante nel primo tempo e di una coppia d’attacco inedita (Bufalo-Buonocunto), orfana di una prima punta di ruolo (Zanigni ai box causa infortunio, Tugui e Monac non tesserabili). D’Angelo ha preferito puntare su un tandem di movimento piuttosto che affidarsi a Palazzi nelle vesti di ariete, soluzione tra l’altro già sperimentata sabato con il Torconca (il jolly ex Verucchio, tesserato in extremis, è stato schierato nella sua consueta posizione di difensore).«È stata fin da subito una gara tosta. Penso però che sia andata abbastanza bene - commenta Gasperoni - . Contro una squadra di categoria superiore, più che il risultato, abbiamo cercato la prestazione. Alla fine torniamo a casa con un punto, che non è da buttare via. Nel primo tempo ce la siamo quasi giocata alla pari, è stata una partita dai ritmi abbastanza alti. Grazie ad uno svarione di un difensore del Bassano, abbiamo subito avuto un’occasione, ma il portiere ha chiuso bene lo specchio. Poi Mateos ha trovato il gol su un calcio d’angolo. Nella ripresa invece, anche se la fatica si è fatta sentire e siamo calati, abbiamo sì abbassato il baricentro, però senza rischiare niente». Il Rimini ha dato ad ogni modo l’impressione di essere in condizioni più che accettabili. «A fine partita ho sentito commenti positivi: ancora, anche a causa del caldo, siamo un po’ imballati, però non ho visto nessuno con i crampi».Il pareggio. Subentrato all'11’ del secondo tempo al posto del debuttante Bufalo, l’ex Berretti (che al contrario dell’attaccante aveva già disputato un match di Coppa Italia Lega Pro nella stagione 2009-10, quando il Rimini di Melotti il 9 dicembre venne superato in casa dal Varese 1-2) ha fatto valere la maggiore freschezza atletica. «Quando ho fatto il mio ingresso in campo, ho subito cercato di dare il massimo, anche perché sapevo che avrei dovuto giocare solo 35 minuti. Penso di essere andato abbastanza bene. Sono contento di come ho giocato, mi sono fatto trovare pronto. L’autogol dell’1-1? Palazzi mi ha mandato in profondità e io dal fondo ho effettuato un cross potente e rasoterra, sul quale stavano arrivando in area Baldazzi, Valeriani e Buonocunto, ma Lorenzini ha anticipato tutti con una svirgolata, portiere compreso, che pure aveva chiamato la palla. Il mio ruolo di esterno alto? Mi piace, perché mi dà la possibilità di attaccare e cercare il cross».