Luca Valeriani: Sogno l'Inter, ma ora c'è solo il Rimini

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Luca Valeriani è tra i gioielli più preziosi messi in vetrina dal Rimini nell'anno del ritorno tra i professionisti. Merito del lavoro certosino di un settore giovanile, quello biancorosso, che sta dimostrando grande attenzione e lungimiranza nel coltivare i migliori talenti in circolazione. Ha solo vent'anni, ma in campo sta mettendo sostanza e anche qualche gol pesante, numeri che non sono passati certo inosservati tra gli addetti ai lavori e che stanno attirando le attenzioni di alcune società di categoria superiore come Chievo, Reggina e Livorno. Il sogno del centrocampista - come ci racconta in un'intervista esclusiva per TuttoLegaPro.com - è quello di poter vestire un giorno la maglia dell'Inter, la sua squadra del cuore, ma il presente si chiama Rimini, la piazza che l'ha fatto crescere, a cui è molto legato e che vuole ripagare centrando obiettivi importanti.

Ciao Luca: TuttoLegaPro.com dedica molto spazio ai giovani talenti come te che in futuro potrebbero calcare i campi di Serie A. Vuoi presentarti ai nostri lettori?
"Sono nato nel 1991, alto 183cm, peso 93kg, e il mio ruolo è quello di centrocampista. Le principali caratteristiche che mi distinguono sono i tempi di inserimento e la duttilità, infatti nel centrocampo del Rimini posso essere impiegato sia a schermo della difesa che dietro la punta assieme agli esterni".

Credo ti saranno già arrivate all'orecchio le voci sull'interessamento per te di squadre importanti come Chievo, Reggina e Livorno...
"Di questi tempi leggo pochissimo giornali e siti internet per cercare di lavorare il più tranquillamente possibile. So che hanno mandato degli osservatori per farmi monitorare, ma non voglio assolutamente montarmi la testa. Il mio unico pensiero in questo momento è di fare bene con la maglia del Rimini".

Sei in piena fase di crescita e maturazione calcistica: in cosa credi di dover migliorare e qual è invece il tuo pezzo forte?
"Devo lavorare molto sull'aspetto mentale e imparare a gestire con esperienza i momenti salienti della partita. Quando gioco da vertice basso a centrocampo devo inoltre difendere meglio, anche se grazie al lavoro del mister sto già migliorando molto nelle coperture e nelle diagonali. Come ho detto prima, forse il mio miglior pregio è quello di sapermi inserire al momento giusto in fase d'attacco. Non credo si tratti di una questione di schemi, ma di qualcosa che mi sento partire da dentro e mi porta spesso dove sta per arrivare il pallone".

Nella tua squadra si stanno mettendo in luce altri giovani molto interessanti come Brighi, Spighi e Semprini...
"Non si tratta di casualità, ma è il frutto del  lavoro mirato fatto dai tecnici del settore giovanile biancorosso, che da anni ormai ottiene risultati prestigiosi anche a livello nazionale".

Quali squadre si giocheranno la promozione?
"Il Casale è la più seria candidata al salto di categoria per organico e organizzazione di gioco. Anche il Treviso mi ha destato un'ottima impressione. Poi c'è l'Alessandria, che in quanto a nomi non ha niente da invidiare a nessuna squadra del girone. Se ingrana le marce alte può ancora dire la sua".

Secondo te la riforma dei campionati ha alzato il tasso tecnico in Lega Pro?
"L'entità delle penalizzazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno dice già tanto. Sono tutti dei campionati molto equilibrati, dove nessuno ti regala punti e tutti lottano per un obiettivo importanti, che sia la salvezza o la promozione. Anche a livello organizzativo e di strutture devo dire di aver riscontrato dei sensibili miglioramenti".

Nel turno infrasettimanale avete rimediato una bella batosta a Busto Arsizio contro la Pro Patria: cosa non ha funzionato?
"Premetto che di fronte avevamo una buonissima squadra. Detto questo, è stata la classica partita storta: dopo lo svantaggio ci siamo un po' disuniti e invece di fare quadrato e provare a raddrizzare il risultato abbiamo preso altri due gol in contropiede. Un fattore che ha influito in buona parte sulla nostra prestazione è stato anche lo stress per i due viaggi ravvicinati".

Domani (oggi, ndr) affrontate il Lecco, una squadra che ha cambiato allenatore dopo l'avvio shock in campionato e che sta inserendo alcuni tasselli di esperienza nella sua rosa...
"Il Lecco avrà sicuramente il dente avvelenato e una gran voglia di riscattare il deludente inizio di stagione. Il Rimini, se vuole fare risultato, non può permettersi di non giocare al 100% delle proprie potenzialità perchè poi si perdono partite come quella con la Pro Patria. Ci siamo preparati bene, abbiamo studiato il loro modo di giocare e vogliamo imporre il nostro gioco. Sono ottimista e la sete di rivincita è tanta".

Un'ultima domanda Luca: a vent'anni si vive di ambizioni e si lavora per realizzare i propri sogni: qual è il tuo?
"Il mio è quello di vestire la maglia dell'Inter, la mia squadra del cuore. Il mio giocatore preferito nel mio ruolo gioca però nel Milan ed è Alberto Aquilani".

Goran

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