D’Angelo, motivi per sorridere

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«Abbiamo terminato la gara con tre ’93 e due ’92, è una grande soddisfazione»
di Gian Marco Porcellini
RIMINI. È una maschera che non lascia trasparire alcuna emozione Luca D’Angelo. Se non ha fatto drammi di fronte allo 0-3 di Busto Arsizio, figuriamoci se l’allenatore del Rimini si scompone di fronte al 2-0 con cui i suoi ragazzi hanno piegato il Lecco, centrando il quinto successo casalingo consecutivo. «Di queste cinque vittorie, quella ottenuta ieri penso sia la più limpida - attacca D’Angelo - perché abbiamo legittimato il risultato alla luce delle sei-sette palle-gol costruite».
Un match per certi versi scorbutico, contro un avversario sceso in Romagna per fare le barricate e strappare lo 0-0, che i biancorossi hanno sbloccato a metà ripresa, sfoggiando un certo acume tattico. «Avevo chiesto alla mia squadra di essere aggressiva fin dai primi minuti e ci è riuscita. Loro si sono chiusi dietro, mentre noi abbiamo spinto per tutto il primo tempo, a parte gli ultimi 10 minuti in cui abbiamo rallentato. Nel secondo abbiamo avuto la giusta pazienza, perché sapevo che avremmo portato a casa l’incontro». A sbloccare il punteggio per la seconda volta di fila al Neri, dopo il sigillo col Renate, Luca Vittori, ancora con un tap-in da due passi. «Vittori è uno che si butta sempre con coraggio sulle palle inattive. A parte il gol, che rimane un fatto episodico, gli va dato merito di aver giocato una buona gara, e di essere cresciuto partita dopo partita. Non sarà bello a vedersi, ma lui è il nostro soldato. E si vince con i soldati». Il raddoppio porta la firma di un altro difensore classe ’93, Andrea Barone, al debutto assoluto in prima squadra, che D’Angelo tratteggia così. «Già alla vigilia avevo dei dubbi se schierarlo titolare. È un ragazzo che conosco meglio di tanti altri della rosa, perché l’ho già avuto negli Allievi. A volte gigioneggia un po’, però ha grandi qualità. E poi è andato subito a segno, mentre io ci ho messo più di due anni. Adesso speriamo che questa rete rappresenti il primo passo verso qualcosa di importante. Se gli ho dato spazio significa inoltre che ho fiducia in tutti i miei giocatori. E aver terminato l’incontro con tre ragazzi del ’93 (Vittori, Barone e Onescu, ndr) e due del ’92 (Andrea Brighi e Monac, ndr) personalmente è un motivo di grande soddisfazione». Dando uno sguardo alla classifica, il Rimini torna sul podio virtuale, a -3 dalla vetta. «Il ko del Casale è la dimostrazione dell’equilibrio che regna in questo campionato. Sono la squadra più forte, eppure ha subito questa battuta d’arresto».

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